Frasi celebri

Ogni anno si sono messe in giro per il comune uncentinaio di trappole a morto (snap-trap) e sono state controllate quotidianamente per tre giorni. È stata un'occasione per imparare a conoscere questi animali di una varietà ed intelligenza inaspettata. O, secondo un'altra corrente di pensiero, posso definirmi stupido per tutte le volte che me l'hanno fatta sotto al naso. In due anni sono stati raccolti circa 300 campioni la cui analisi ha richiesto circa 2 mesi di lavoro in laboratorio. Questa ricerca ha confermati il carattere opportunista della volpe, che si ciba delle risorse che nell'ambiente sono più abbondanti. Un ruolo di primo piano lo hanno i mammiferi, per lo più piccoli roditori e lepri. Seguono gli uccelli, per lo più galliformi: probabilmente fagiani liberati dai cacciatori del posto. La frutta è più frequente nelle aree di aperta campagna, ed i passeriformi in inverno nei pressi dell'abitato dove si ammassano nei pressi di una discarica. I lombrichi sono presenti nella dieta in modo costante tutto l'anno, vista l'elevata piovosità che non ne limita la presenza in alcuni periodi dell'anno.

Si è confermata ancora una volta l'inutilità delle battute di caccia alla volpe per contenerne i danni fatti alla selvaggina. L'unica soluzione per limitare il danno economico della predazione a carico della selvaggina cacciabile sarebbe una caccia che sia sfruttamento delle risorse presenti nel territorio e non una caccia consumistica che si avvale ripopolamenti. D'altra parte queste battute di caccia per quanto inutili non sono certamente dannose per il carnivoro in oggetto: viene prelevato molto meno dell'incremento annuo ottenibile. Perciò è una pratica tollerabile per i valori sociali e tradizionali che vi sono dietro a questa forma di caccia.

La tesi è stata un'occasione per migliorarmi da un punto di vista tecnico ed umano. Ringrazio per questo gli abitanti di Ponte nelle Alpi (BL) per avermi introdotto al loro idioma ed al loro cultura ed umanità. Riporto alcune espressioni che sono riuscite a cambiare la mia visione del mondo pur essendo ben conscio che la cultura non può essere tramandata e vincolata ad un arido foglio di carta.

Sono state fatte delle prove per valutare la visibilità delle fatte di volpe nei diversi ambienti, come il prato, il bosco, la margine del bosco e la strada. Perciò prima passavo con un mio amico per spiegargli il percorso, poi lui da solo lasciava dei campioni di legno in una fascia utilmente osservabile ed infine passavo io a raccattarli. In questo modo era possibile stimare un indice di avvistabilità dei campioni. In una di queste prove, al terzo passaggio in un boschetto dove una famigliola stava occupandosi di fare la legna per l'inverno, un ragazzo mi apostrofa dicendo: "Alo perso qualche cosa ?"

Mentre stavo lentamente camminando a testa bassa su una scogliera in massi ciclopici lungo l'asta del Piave alla ricerca dei tanto attesi campioni, un indigeno mi chiede: "Ma stalo guardando in tera per cercar i so coioni?"

Mi stavo avvicinando ad uno dei transetti vestito più o meno come un cacciatore, se si eccettua la mancanza di fucile e colpi, quando una donna del luogo mi avvicina e mi chiede:

"Mi scusi, lei è quello delle zecche?"

"No, sono quello delle volpi!"

Percorrevo un tratto ad U del mio transetto, ed all'andata noto un individuo che lentamente si aggira in un corileto con una borsa bianca: chiaramente un fungaiolo. Lui prosegue per la sua, ed io per la mia strada e visti i precedenti ritengo non sia il caso di fare troppe domande. Al ritorno non lo trovo più, poco male penso tra me e me. Poi guardo meglio e vedo un abete rosso con una borsa bianca; non mi pare che le picee si dedichino ad andare a funghi, al massimo gli crescono sotto. Guardo ed intravedo la sua sagoma tra i rami che mi osserva, immagino temendo di avere a che fare con una guardia forestale.

Una volta ho dimenticato il nastro bianco-rosso da cantiere per segnalare la posizione delle mie trappole per topi nel bosco, non è facile ricordarsi la posizione di tutte e 300. In quell'occasione ho cercato di corrompere la ferramenta perché me ne venda un rotolo, al suo netto rifiuto mi sono visto costretto a rubare nei cantieri del comune il prezioso nastro e raccoglierlo in una grande palla.

Il trappolaggio di micromammiferi era abbastanza vistoso sul territorio a causa del fiocco rosso su ogni trappola e del nostro quotidiano controllo, per raccogliere gli esemplari catture e caricare le trappole scattate a vuoto. Una signora del posto doveva aver notato la cosa e così un giorno esordi con la frase: "Scusate, laggiù in fondo una delle trappole ha preso qualcosa."

A Padova pullulavano battute sulla mia tesi specialmente in Collegio, lo stile era:

"Che lavoro di merda!"

"Una tesi di merda!"

"Scusate se vi lascio ma domani ho cinque stronzi che mi aspettano in laboratorio"

💮 gemini://caiofior.pollux.casa/la_volpe5.gmi